Questo fine settimana la Leopolda accoglie la dodicesima edizione del Taste di Pitti, la fiera dedicata al gusto e al cibo di qualità. Quest’anno sarà il caffè il protagonista della manifestazione, in particolare gli speciality coffee, selezioni di qualità dei chicchi provenienti da tutto il mondo. Un appuntamento che dovrebbe interessare anche i wine-lovers che potrebbero scoprire, stupendosi, le diverse affinità tra vino e caffè. Quest’ultimo ha sentito recentemente il bisogno di essere raccontato interamente, dalla fattoria fino alla tazzina, lo stesso percorso iniziato nel mondo del vino anni fa (il classico motto “dalla vigna al bicchiere”) e che proprio adesso sta dando i suoi frutti.Un appuntamento che dovrebbe interessare anche i wine-lovers che potrebbero scoprire, stupendosi, le diverse affinità tra vino e caffè. Quest’ultimo ha sentito recentemente il bisogno di essere raccontato interamente, dalla fattoria fino alla tazzina, lo stesso percorso iniziato nel mondo del vino anni fa (il classico motto “dalla vigna al bicchiere”) e che proprio adesso sta dando i suoi frutti.
Eppure in pochi penserebbero che vino e caffè abbiano così tanti punti in comune, forse perché associati a momenti distinti della giornata e mai insieme: il vino per accompagnare il pasto, il caffè per concluderlo. Origini così distanti celano delle similitudini nette, a partire dalla moltitudine di varietà presenti sia nella drupa, la ciliegia da caffè, che nella vite. Ogni varietà, nel caffè come nel vino, ha caratteristiche organolettiche differenti influenzate dal clima e dal suolo del territorio. E così un Bourbon sarà diverso da una Typica così come un Sauvignon Blanc sarà differente da un Vermentino. Il concetto famoso quanto inflazionato del terroir esiste nel mondo del caffè come in quella del vino, l’avreste mai detto? L’etichetta di uno speciality coffee in questo senso non sarà tanto differente da quella di una bottiglia di vino riportando nome del produttore, regione geografica, varietà ed altitudine. Una serie di informazioni necessarie ad un intenditore per scegliere consapevolmente il suo “elisir” prediletto.
Ma come si degusta? Il metodo di degustazione del vino così come del caffè è molto simile sia a livello olfattivo che organolettico. Si ruota lentamente la tazzina per “far respirare” la bevanda e liberarne le componenti aromatiche. Si sorseggia una piccola quantità ossigenandola per permettere a tutti i sapori di esprimersi al meglio. E se avvicinate il naso sopra la tazzina potrete scoprire diverse note familiari come quelle fruttate, agrumate o floreali per non parlare di quelle più complesse di cioccolato, frutta secca o vaniglia. Una cosa è certa, sicuramente incontrerete le note di caffè!
Se da appassionati di vino avevate problemi al ristorante per scegliere la giusta bottiglia in futuro potrete trovarvi in difficoltà anche con il caffè. Alcuni ristoranti hanno già iniziato a creare delle carte apposite. Dunque non resta che avvantaggiarsi e restare al passo con i tempi, non vorrete mica fare una figuraccia alla prossima cena galante sbagliando caffè?
INFORMAZIONI
Stazione Leopolda
Viale Fratelli Rosselli, 5, 50144 Firenze
http://www.pittimmagine.com/corporate/fairs/taste.html
sabato: dalle 14.30 alle 19.30
domenica: dalle 14:30 alle 19:30
lunedì: dalle 9:30 alle 16:30.